Ossigeno al Moderno - Spettacoli Marzo-Maggio 2022!

Sabato 21 Maggio - ore 21.00
Il Mosaico & Le Tre Corde
"ULTIMO VALZER"
con: Giuseppe Asta, Alberto Beretta,Ottavio Carollo, Eleonora Cattaneo, Maurizio Donati, Matteo Gentini, Roberta Migliorini, Sara Rosamilia, Piersilvio Santi, Michela Sarnacchiaro, Marta Tedoldi
testo e regia: Corrado Gambi
luci: Mario Ferraris Fusarini
Ultimo spettacolo prodotto dal Teatro Moderno di Vigevano e dalla Compagnia Teatrale Il Mosaico, in collaborazione con Le Tre Corde, sotto la regia di Corrado Gambi.
È un grande omaggio al Teatro e alla storia del Teatro del ‘900, quel teatro che attraverso l’attività in laboratorio forma attori e pubblico. Un omaggio ad una storia teatrale di ricerca di senso al di là della mera forma, ricerca di un rapporto tra attore e spettatore che in modo così forte abbiamo potuto sentire vitale negli ultimi due anni in cui abbiamo dovuto invece “stare lontani e distanti” a causa della pandemia...
Il teatro è relazione, rapporto fisico, contatto, per riuscire a “trasmettere”... questo spettacolo vuole essere un “piccolo manifesto” dedicato alla figura del grande maestro Jerzy Grotowski, che rivoluzionò per sempre la storia del Teatro nella metà del secolo scorso. Un atto d’amore, di ricerca di verità, di ricerca di significato, di abbandono del superfluo in una messinscena, di recupero di quella comunione di vita tra l’attore o lo spettatore che tanto ci ha formato come teatranti... e che tanto, purtroppo, si discosta da una realtà contemporanea dello spettacolo che si fonda sulla ricerca del facile consenso, del successo commerciale popolare, del “divertissement” al posto di una necessaria e vitale profondità.
Una compagnia di dodici attori, deve mettere in scena uno spettacolo finale nella gestione del proprio teatro, perché sfrattata dalla proprietà... e allora, invece di reagire nel modo più facile e logico, cioè con rabbia e amarezza, decide di fare ciò che fanno gli artisti veri: in modo creativo sbeffeggia il potere e consegna al pubblico un grande lascito in termini di contenuti e forme, appunto il senso di tutto ciò che ha proposto in quel teatro nella sua storia... per poi darsi appuntamento “più in là sulla strada”.
Prenotazioni: 348.1127776
Informazioni: www.teatroilmosaico.it
Ingresso: € 10,00
IL NATALE SI AVVICINA! IL NATALE SI AVVICINA E VI ASPETTIAMO SABATO 18 DICEMBRE AL TEATRO MODERNO!

Sabato 18 Dicembre 2021 - ore 21.00
Teatro Moderno e Le Tre Corde presentano:
I'VE GOT THE POWER
con: Alberto Beretta, Eleonora Cattaneo, Marco Cattaneo, Maurizio Donati, Matteo Gentini, Sara Rosamilia, Michela Sarnacchiaro, Stefania Stanganello
testo e regia: Corrado Gambi
luci: Mario Ferraris Fusarini
produzione: Teatro Moderno di Vigevano
“L’intera nostra esistenza è caratterizzata da una continua ricerca del potere!
In questo spettacolo presentiamo visioni del nostro rapporto quotidiano con il potere esercitato o subìto, visioni a volte grottesche e tragiche, a volte comiche e stereotipate.
Il potere, dunque, come “forma estrema di possessione”, una bulimia senza fine che spinge l’uomo al delirio di onnipotenza.”
Gli spettacoli sono ad accesso limitato nel pieno rispetto delle normative anti-Covid,
pertanto si comunica che per accedere al teatro sarà necessario esibire il Green-Pass.
Prenotazioni: 348.1127776
Informazioni: www.teatroilmosaico.it
Ingresso: € 10,00
RIAPRONO LE PORTE DEL TEATRO MODERNO! RIAPRONO LE PORTE DEL TEATRO MODERNO!
VI ASPETTIAMO SABATO 16 E DOMENICA 17 OTTOBRE! NON MANCATE!

Sabato 16 Ottobre 2021 - ore 21.00
Domenica 17 Ottobre 2021 - ore 16.00
Compagnia Teatrale Il Mosaico
IL DIARIO SEGRETO DI ADAMO ED EVA
liberamente tratto da Mark Twain
con: Giuseppe Asta, Graziella Barbieri, Stefania Benassi, Alberto Beretta,
Ottavio Carollo, Eleonora Cattaneo, Lucrezia Diehi, Maurizio Donati,
G. Enrico Franciòli, Matteo Gentini, Gabriella Lazzari, Roberta Migliorini,
Sara Rosamilia, Fortuna Sarnacchiaro, Michela Sarnacchiaro, Lucia Volpato
testo e regia: Corrado Gambi
produzione: Teatro Moderno di Vigevano
Il testo “Il diario di Adamo ed Eva” di Mark Twain è una rivisitazione satirica e singolare del celebre mito. Per comprendere l’originalità del piccolo racconto (neanche una cinquantina di pagine), dobbiamo pensare che nel XX secolo un “rifacimento” della Bibbia era considerato scandaloso. Twain, fingendo di credere al mito, si divertì ad immaginare come siano potute andare realmente le cose e a come possa esser nata l’attrazione tra i due sessi. Nel suo testo è una versione ironica e fiabesca dell’incontro tra l’uomo e la donna per eccellenza, caricati di tutti gli stereotipi dell’uomo moderno, come se fossero vissuti davvero ai nostri giorni. Adamo, dai modi un po’ rozzi e facilmente irritabile, è infastidito dalla presenza di Eva, che lo segue incuriosita, parlando ininterrottamente e dando un nome a tutte le cose. Eva è romantica, vanitosa, chiacchierona. Adamo è cinico, solitario, rude. Il loro incontro sembra destinato al disastro e la nascita del piccolo Caino non pare migliorare la situazione... Come nella storia originale, Eva e Adamo mangiano la mela e vengono introdotti nel mondo la morte, l’istruzione e il lavoro. Cose che sembrano piacere solo ad Eva. Eppure, e qui sta la “magia”, nonostante le diversità, uomo e donna si amano.
Ma qui siamo ne “Il diario segreto di Adamo ed Eva”, un’ulteriore “rivisitazione nella rivisitazione”… Uomo e Donna non fanno altro che riprodurre all’infinito i meccanismi della rincorsa e dell’allontanamento vicendevole… con ironia, divertimento, poesia, comicità, dolcezza, e un po’ di follia.
Quando Adamo incontra il “nuovo essere di pelo lungo” nel giardino dell’Eden, capisce che niente sarà più come prima. Adamo scrive che “la sua vita non è più felice come un tempo perché il nuovo essere parla in continuazione, vuole dare un nome a ogni cosa, si specchia nell’acqua, chiama pesci i pesci, è curiosa di tutto, vuole mangiare le mele, chiacchiera col serpente, sostiene che le cascate sono state fatte per il paesaggio e non per tuffarcisi dentro e, se Adamo scappa lontano per starsene in pace, lo insegue, fa rumori terribili con la bocca e le esce una gran quantità d’acqua dagli occhi, tanto che lui è costretto a tornare nella caverna con lei.”.
E lei, Eva, quando vede Adamo la prima volta lo trova “volgare, rozzo, un po’ stupido… Non è per via della sua intelligenza che lo amo, assolutamente no. Non è colpa sua se si ritrova l’intelligenza che ha, non se l’è fatta da sé…”.
Insomma, sembra proprio di essere in un film di Woody Allen… o, forse, un po’, nella vita di tutti i giorni di ciascuno di noi! Le attrici e gli attori della Compagnia Teatrale Il Mosaico danno qui corpo a questo divertente e scanzonato affresco, dipinto durante una vera cena servita in scena… uno spaccato quanto mai moderno, che parla davvero a tutti e in cui tutto il pubblico presente a teatro si potrà riconoscere con allegria… e, forse, anche con un po’ di imbarazzo!
Lo spettacolo avrebbe dovuto debuttare un anno e mezzo fa… poi sapete tutti come è andata a finire… ora, riprendiamo da dove eravamo rimasti! Vi aspettiamo!
Gli spettacoli sono ad accesso limitato nel pieno rispetto delle normative anti-Covid,
pertanto si comunica che è consigliata la prenotazione.
Per accedere al teatro sarà necessario esibire il Green-Pass.
Prenotazioni: 348.1127776
Informazioni: www.teatroilmosaico.it
Ingresso: € 10,00
Appuntamenti Ottobre TEATRO MODERNO DI VIGEVANO
DUE APPUNTAMENTI IMPERDIBILI PER IL MESE DI OTTOBRE E NOVEMBRE
DIVERTIMENTO ASSICURATO!

In ottemperanza all’ormai imminente provvedimento di “coprifuoco”, deciso dalle autorità competenti, che impone a tutti i cittadini lombardi di rientrare entro le ore 23 nelle proprie abitazioni, e ritenendo noi del Teatro Moderno di Vigevano, attività comunque essenziale ad un tentativo di ripresa quella della rappresentazione, e quindi della fruizione, di uno spettacolo teatrale e di un’attività culturale più che mai utile a vincere il senso di incertezza di questo tempo complicato, abbiamo deciso di anticipare l’orario delle due repliche de “IL DIARIO SEGRETO DI ADAMO ED EVA” in programma Venerdì 30 e Sabato 31 Ottobre, alle ore 20.30!
Consci di stare facendo tutto nel pieno rispetto delle normative si sicurezza, vi attendiamo per questi due divertentissimi appuntamenti, raccomandando il gentile pubblico, di prenotare, dati gli accessi limitati.
Tutte le informazioni necessarie a tal fine, sono nella locandina!
Venerdì 30 Ottobre 2020 - ore 20.30
Sabato 31 Ottobre 2020 - ore 20.30
Compagnia Teatrale Il Mosaico - Le Tre Corde
IL DIARIO SEGRETO DI ADAMO ED EVA
liberamente tratto da Mark Twain
con: le attrici e gli attori della Compagnia Teatrale Il Mosaico
testo e regia: Corrado Gambi
produzione: Teatro Moderno di Vigevano
Il testo “Il diario di Adamo ed Eva” di Mark Twain è una rivisitazione satirica e singolare del celebre mito. Per comprendere l’originalità del piccolo racconto (neanche una cinquantina di pagine), dobbiamo pensare che nel XX secolo un “rifacimento” della Bibbia era considerato scandaloso. Twain, fingendo di credere al mito, si divertì ad immaginare come siano potute andare realmente le cose e a come possa esser nata l’attrazione tra i due sessi. Nel suo testo è una versione ironica e fiabesca dell’incontro tra l’uomo e la donna per eccellenza, caricati di tutti gli stereotipi dell’uomo moderno, come se fossero vissuti davvero ai nostri giorni. Adamo, dai modi un po’ rozzi e facilmente irritabile, è infastidito dalla presenza di Eva, che lo segue incuriosita, parlando ininterrottamente e dando un nome a tutte le cose. Eva è romantica, vanitosa, chiacchierona. Adamo è cinico, solitario, rude. Il loro incontro sembra destinato al disastro e la nascita del piccolo Caino non pare migliorare la situazione... Come nella storia originale, Eva e Adamo mangiano la mela e vengono introdotti nel mondo la morte, l’istruzione e il lavoro. Cose che sembrano piacere solo ad Eva. Eppure, e qui sta la “magia”, nonostante le diversità, uomo e donna si amano.
Ma qui siamo ne “Il diario segreto di Adamo ed Eva”, un’ulteriore “rivisitazione nella rivisitazione”… Uomo e Donna non fanno altro che riprodurre all’infinito i meccanismi della rincorsa e dell’allontanamento vicendevole… con ironia, divertimento, poesia, comicità, dolcezza, e un po’ di follia.
Quando Adamo incontra il “nuovo essere di pelo lungo” nel giardino dell’Eden, capisce che niente sarà più come prima. Adamo scrive che “la sua vita non è più felice come un tempo perché il nuovo essere parla in continuazione, vuole dare un nome a ogni cosa, si specchia nell’acqua, chiama pesci i pesci, è curiosa di tutto, vuole mangiare le mele, chiacchiera col serpente, sostiene che le cascate sono state fatte per il paesaggio e non per tuffarcisi dentro e, se Adamo scappa lontano per starsene in pace, lo insegue, fa rumori terribili con la bocca e le esce una gran quantità d’acqua dagli occhi, tanto che lui è costretto a tornare nella caverna con lei.”.
E lei, Eva, quando vede Adamo la prima volta lo trova “volgare, rozzo, un po’ stupido… Non è per via della sua intelligenza che lo amo, assolutamente no. Non è colpa sua se si ritrova l’intelligenza che ha, non se l’è fatta da sé…”.
Insomma, sembra proprio di essere in un film di Woody Allen… o, forse, un po’, nella vita di tutti i giorni di ciascuno di noi!
Le attrici e gli attori della Compagnia Teatrale Il Mosaico danno qui corpo a questo divertente e scanzonato affresco, quanto mai moderno, che parla davvero a tutti e in cui tutto il pubblico presente a teatro si potrà riconoscere con allegria… e, forse, anche con un po’ di imbarazzo!

Venerdì 13 Novembre 2020 - ore 21.00
Sabato 14 Novembre 2020 - ore 21.00
Nicola Silva
00SILVA - ATTORE PER VOCAZIONE, AGENTE PER CASO!
con: Nicola Silva
testo e regia: Corrado Gambi
produzione: Teatro Moderno di Vigevano
Un attore sta per entrare in scena…
Il suo camerino è un “sancta sanctorum”, il recesso più interno del tempio, la parte più sacra in cui solo il gran sacerdote può entrare… il luogo in cui si custodiscono le storie, le memorie, i riti, le fragilità, le genialità dell’artista. È la casa di colui che per definizione è “uno, nessuno e centomila”… e prima dell’inizio dello spettacolo non è solo fonte di concentrazione, ma diventa tabernacolo di memorie e ricerca di sicurezza.
Tante foto appese allo specchio, tanti oggetti depositari di piccole storie in cui realtà ed immaginazione, verità e finzione, finiscono per mescolarsi fino al punto in cui è impossibile distinguere l’una dall’altra. Foto che ritraggono personaggi che fanno parte della vita di un uomo che da ragazzo sognava di fare l’attore, portato dalla vita sulla strada dell’agente… “assicurativo” per gli altri… “segreto” per lui.
Avventure, amori, funamboliche acrobazie del pensiero, eclettismo, risate esplosive in una carrellata di personaggi interpretati tutti dall’unico attore sulla scena… prima di andare in scena!
Un testo che gioca con le grandi qualità istrioniche di Nicola Silva e con la poesia e la magia che solo il teatro sa dare… per raccontare “la storia prima della storia”.
Un “dietro le quinte” appena prima del “chi è di scena”… il racconto divertente, scanzonato, dolce, della realizzazione di un grande sogno nella vita, che finisce proprio con… l’inizio di tutto!
Dopo il grande successo di “Tardo qualche minuto”, è la volta di un nuovo spettacolo originale in cui Silva dimostra non solo di essere un “one man show” di razza, ma un attore che sa ben vestire i panni del teatro d’autore.
Info e prenotazioni al numero 348.1127776, sulla pagina facebook “Teatro Moderno – Associazione Culturale Il Mosaico”, oppure sul sito internet www.teatroilmosaico.it
SPETTACOLO ANNULLATO! SPETTACOLO ANNULATO!
SABATO 22 FEBBRAIO
Con dispiacere informiamo che lo spettacolo I Soldi dello zio d'America di questa sera 22 Febbraio 2020 è stato annullato per cause indipendenti dallo staff del Teatro Moderno.
NON si terrà nessuno spettacolo sostitutivo.
Ci scusiamo per il disagio.
Grazie,
lo staff del Teatro Moderno.
I SOLDI DELLO ZIO D'AMERICA SABATO 22 FEBBRAIO: I SOLDI DELLO ZIO D'AMERICA
Sabato 22 Febbraio 2020 - ore 21.00
Compagnia Teatrale C.F.G. - Compagnia Filodrammatica Gallaratese
I SOLDI DELLO ZIO D’AMERICA
Tre atti di Gaetano Di Maio dal testo originale: “Don Pascà fa acqua a pippa”
con: Marilena Spagnuolo, Michela Marchese, Giovanni Melchiori, Annamaria Melchiori, Gianfranco Ferraro, Riccardo Ilardi, Annamaria Pauciullo, Giuseppe Alessandro Esposito, Francesco Pirolo, Lorenzo Cirinà, Carlo Cozzolino, Alda Colantuono Liquori, Corinna Segre
regia: di Giovanni Melchiori
La commedia è ambientata in un ‘’basso’’ napoletano presso una famiglia che lotta per sbarcare il lunario. Quello che dà vivacità scenica è una lettera proveniente dall’America che apre le speranze ad una ricchezza immediata. Infatti in casa dei coniugi Speranza, la miseria regna sovrana. Fra padrone di casa, l’esattore e vari creditori, la vita di questa famiglia prosegue con grande difficoltà. Solo un miracolo ci vorrebbe per cambiare la loro vita. L’improvviso arrivo di Luigi dall’America, fa ben sperare in un cambiamento di vita.
Ma i sospirati dollari si faranno attendere troppo creando grande suspense fino alla fine.
La Compagnia Teatrale Filodrammatica Gallaratese è attualmente composta da una trentina di componenti e i suoi fondatori si sono, fin dall’inizio, prefissati come obiettivo quello di portare sui palcoscenici del nord Italia il teatro napoletano, rappresentando testi che spaziano da quelli classici di De Filippo a quelli di autori minori quali Fayad, De Santis, Canzano, De Maio. Per rendere pienamente fruibile anche al pubblico lombardo il suo ricco repertorio, la filodrammatica ha, da subito, optato per una sorta di “napoletano italianizzato”, sia pur colorito e caratterizzato da alcune espressioni dialettali comprensibili a tutte le latitudini e dall’inflessione decisamente napoletana degli attori.
Info e prenotazioni al numero 348.1127776, sulla pagina facebook “Teatro Moderno – Associazione Culturale Il Mosaico”, oppure sul sito internet www.teatroilmosaico.it
Appuntamenti di Febbraio 2020
8 FEBBRAIO: LA SCARPA DI BAHAA
Sabato 8 Febbraio 2020 - ore 21.00
Compagnia Teatrale Distractors
LA SCARPA DI BAHAA
elaborazione testi di Carla Pavone
da un’idea di Pasquale Pako Balzano
con: Giorgio Albertazzi, Ferdinando (Nando) Arcamone, Bahaa Bakkar, Claudio Cagnani, Davide Casiraro, Cinzia Cuffari, Marta D’Angelo, Roberta Demarchi, Dalia Gazzarri, Marina Mannato, Simona Pappacena, Giusy Trivisonno
regia di Pasquale Pako Balzano
Le radici non esistono.
A un dato momento, uno si sente bene nella propria pelle.
B.-Marie Koltès, La notte poco prima della foresta
All’ombra di una storia di immigrazione come tante, la diversità vive in ogni frammento di vita comune. A volte traspare in modo scherzoso, tra battute leggere che suscitano una risata. A volte è pungente e stizzosa. A volte fa male.
I protagonisti de La scarpa di Bahaa che vivono all’ombra del racconto di emigrazione di Bahaa sono persone comuni: un sacerdote combattuto tra un sentimento tutto religioso di carità e amore verso il prossimo e una cultura razzista nella quale è stato cresciuto, che emerge ogni tanto, met- tendolo in imbarazzo; una contessa che è dovuta scendere a compromessi con la vita di un paese “invaso” da immigrati, e che ancora ritiene che il suo retaggio nobile la possa proteggere dalle insidie del mondo moderno; una giornalista, che deve fare i conti tutti i giorni con le banalità dei fatti di paese, mentre sogna di sfondare nel giornalismo internazionale; la direttrice del centro rifugiati, concentrata sul far quadrare conti che non quadrano mai; la barista che si barcamena tra i suoi avventori per dar ragione a tutti; i due agenti interessati più a dar lustro alle proprie imprese che alla verità e il commissario che deve fare i conti ogni giorno con le meschinità del paese, ma che ha un grande senso dell’onore e del dovere.
Dall’altra parte della barricata, Achille, vagabondo un po’ per caso e un po’ per scelta, sembra essere l’unico amico di Bahaa, il protagonista di una storia che alla fine scompare, per lasciare il posto ai tanti volti della diversità: l’immigrazione diversa nel tempo ma sempre uguale, le beghe politiche di paese, la nobiltà di rango e la nobiltà d’animo.
E alla fine la diversità diventa un fattore che divide gli animi e li restringe al proprio spazio vitale, mentre il suo unico scopo dovrebbe essere quello di arricchire le persone, spingendo cia- scuno a mettersi nelle scarpe degli altri, ne La scarpa di Bahaa.
“Se mi chiedi dove e quando nasce un pensiero, so risponderti. Nasce ovunque, tra le pieghe di una giornata stropicciata, mentre ordini gli istanti di una vita qualunque, negli occhi di gente che non incontrerai più o di coloro che incontri ogni giorno. Può nascere perfino in una stanza nella quale le idee di tutti si intersecano magicamente in una trama.
E il pensiero prende vita, su pagine scritte nel tormento di un viaggio per mare, e si cristallizza in volti, uno dopo l’altro: l’immigrato che si sveglia dai sogni di libertà e si ritrova al centro di una disperata battaglia per la giustizia; il vagabondo senza scrupoli che ha giurato vendetta verso chi è responsabile della sua disgrazia; il commissario che vive nel conflitto tra umanità e giustizia; i due agenti che vivono finalmente il loro momento di gloria; la contessa che vive ai margini della sua pretesa nobiltà; il sacerdote teso tra un’educazione familiare di stampo razzista e la solidarietà espressa dalla sua fede religiosa; la giornalista alla ricerca dello scoop della sua vita per fare carriera; il direttore del centro rifugiati, impegnato alla quadratura economica di un problema sociale importante; la barista, sapiente mediatrice delle chiacchiere di paese. E sotto una sapiente regia, tutti salgono sul palco illuminato, al ritmo di una musica che già porta dentro la storia, e la modifica, rendendola più vivace, in smorfie, battute e lacrime.
Un pensiero nasce da una distrazione, un attimo di vita, e ammalia in uno sguardo, sorprende in un gesto, colpisce con una parola. Distratti, gli attori lo portano in scena e lo regalano al pubblico. È il trionfo di un momento, assaporato dopo lunghi mesi di prove, risate e commozioni. Mesi di emozioni che traboccano sul palco e si volgono in un sorriso e in un battito di mani che esalta.
Insieme ci divertiamo, senza perdere di vista ciò che fa soffrire o emozionare, sperando che il nostro sorriso arrivi lì dove serve.
Noi, distrattamente attori, tecnici, registi, scrittori.
Noi, i Distractors.”
Pantani: i primi 50 anni! TEATRO MODERNO DI VIGEVANO
GRANDISSIMO EVENTO DI SPORT E NON SOLO!
VI ASPETTIAMO PER CELEBRARE I PRIMI 50 ANNI DI
MARCO PANTANI
Sabato 25 Gennaio 2020 - ore 21.00
Sebastiano Gavasso & Stefano Moretti
D5 PANTANI, STORIA DI UN CAPRO ESPIATORIO
scritto e diretto da Chiara Spoletini
con Sebastiano Gavasso e Stefano Moretti
partecipazione video di Alessandro Lui e Giuseppe Spoletini
consulenza Francesco Ceniti de La Gazzetta dello Sport
voce di Davide De Zan
Al termine dello spettacolo avrà luogo un incontro con giornalisti e sportivi, sulla figura di Marco Pantani: DAVIDE DE ZAN, EVGENIJ BERZIN, FAUSTO PEZZI, ROBERTO CONTI
Lo spettacolo racconta la vicenda umana e sportiva di Marco Pantani, partendo dalla squalifica del ciclista alla penultima tappa del Giro d'Italia 1999 a Madonna di Campiglio. Sul fatto i media non hanno dubbi: accostano subito a Marco l’ombra del doping, un’ombra che lo perseguita e che lo trascina nel buio.
Questo per ripercorrere la storia dell’uomo Marco e del campione Pantani, fino all’ultimo capitolo: l’arrivo nella stanza D5 dell’hotel "Le Rose" di Rimini, dove il ciclista si chiude in una solitudine silenziosa fino alla morte. Un vero e proprio giallo, una messa in scena costruita maniacalmente a cui ancora oggi non viene attribuito un regista.
Il debutto è stato il 3 dicembre 2016 al Teatro Comunale di Dozza (BO), paese natale di Luciano Pezzi che ha rappresentato tanto nella vita di Marco Pantani. Per l’occasione, Fausto Pezzi, figlio di Luciano, ha concesso di utilizzare in scena una delle biciclette di Marco e la Fondazione Pantani ha dato il suo supporto ufficiale allo spettacolo. Nel mese di maggio 2017 lo spettacolo ha seguito alcune delle tappe del Centesimo Giro d’Italia, partendo da Reggio Calabria e risalendo lo stivale fino a Milano, contando sul supporto in fase di comunicazione della Gazzetta dello Sport, della Rai e del proprio ufficio stampa.
Lo spettacolo viene qui proposto nella stagione 2019, anno che segna il 50° anniversario della nascita di Marco Pantani.
“L’urgenza che ci muove a raccontare questa storia prende vita dall’assurdità stessa della vicenda. Una cronaca di non troppo tempo fa trattata con menefreghismo, disattenzione e cattiveria. Una favola macabra, un sogno che si trasforma nel più nero degli incubi già dal 5 Giugno 1999, quando si gridava al doping, quando si strillava che Pantani fosse dopato, un drogato che aveva imbrogliato tutti, i conti non tornavano e oggi la cronaca da ragione a quei dubbi. Nel settembre del 2016 esce la notizia che la squalifica del ‘99 fosse la punta di un iceberg di diversi interessi camorristici e che l’esclusione del ciclista da quel Giro avesse uno scopo economico, assolutamente nulla a che vedere con la necessità di fare giustizia nell’ambiente ciclistico o di proporre riscatto, o ancora che ci fosse un interesse a difendere chi “era pulito”, perché nessuno lo era.
Ad oggi, possiamo affermare che Pantani fu un capro espiatorio: prima ingiustizia.
La seconda arriva qualche anno più tardi, quando nel 2004 il campione viene ritrovato morto nella stanza di una pensione di Rimini, la D5, appunto. Un giallo incredibile. Gli assurdi movimenti maldestri degli inquirenti, degli uomini del Ris, di chi ha condotto le indagini, dei medici coinvolti, dei testimoni mai ascoltati, della scena del delitto contaminata dai primi minuti di indagine, dalle misteriose fughe delle persone “informate sui fatti” e coinvolte, ci hanno mosso ad andare più a fondo, col “solo” intento di informare, di riportare i fatti a galla, per tentare di capire se è ancora possibile incuriosire con questa storia una donna o un uomo, per tentare di riconsegnare a uno sportivo che ha contribuito a rendere immortale la storia del ciclismo italiano, una dignità perduta e fin troppo maltrattata.”
L’opera scritta e diretta da Chiara Spoletini, che vede in scena gli attori Sebastiano Gavasso e Stefano Moretti, in video Alessandro Lui e Giuseppe Spoletini, e che può vantare la voce di Davide De Zan, nasce da un gruppo di artisti, autori, giornalisti e illustratori uniti dalla volontà di restituire a Marco Pantani la sua dignità di essere umano e di sportivo; volontà che ha portato il gruppo anche alla promozione su Change.org di due petizioni contro l’archiviazione delle inchieste sui controlli antidoping di Madonna di Campiglio in occasione del Giro d’Italia del 1999, e sulla morte di Marco a Rimini nel 2004 (www.change.org/pantani).
La timeline della vicenda ripercorre perciò le prime scalate con la bicicletta di quando era bambino, l’approdo alla squadra che lo rappresenterà per anni, la Mercatone Uno, le vittorie e le sconfitte, fino alla penultima tappa del Giro d’Italia 1999, quando viene squalificato a Madonna di Campiglio per un valore di ematocrito nel sangue sopra la soglia consentita. I media accostano subito a Marco l’ombra del doping: un’ombra che lo perseguita e che lo trascina nel buio. Ultimo capitolo della messa in scena quindi, l’arrivo nella “famosa” D5, la camera dell’hotel Le Rose, che il campione affitta a Rimini per rinchiudersi in una solitudine silenziosa che lo porterà alla morte. Un vero e proprio giallo, una messa in scena costruita maniacalmente a cui ancora oggi non viene attribuito un regista.
Ad affiancare la figura di Pantani nella messa in scena c’è un giornalista sportivo, tifoso appassionato di Marco, dell’uomo e del campione, che insieme a lui dall’inizio, ripercorre la scalata, lasciandosi ispirare e guidare nella stesura del proprio libro dallo stesso Pantani. E’ stato perciò necessario portare in scena due fonti di informazione: gli attori e il mezzo mediatico. Disseminati tra gli spettatori si trovano dei monitor e le immagini che un videoproiettore getta sulla parete di fondo. Sul palcoscenico due biciclette, immancabili: la più grande, quella delle gare e delle vittorie, e la più piccola, rossa, quella degli inizi, di un Marco bambino che muoveva i primi passi sui pedali.
Il testo e la messinscena raccontano la vicenda con attenzione puntuale, con un obiettivo prima di tutto: il passaggio limpido dell’informazione e dell’emozione sincera che solo da tale informazione onesta può provenire.
Uno spettacolo, dunque, che vuole informare, coinvolgere e appassionare, realizzato con la consulenza tecnica di Francesco Ceniti, giornalista de La Gazzetta dello Sport e co-autore con Tonina Pantani del libro In nome di Marco, e con la collaborazione dell’illustratore Enrico Cicchetti.
Un grande evento dedicato a Marco e a tutti coloro che vogliono pedalare con lui e per lui, per restituirgli la dignità che gli è stata rubata due volte: il 5 Giugno del 1999 e il 14 Febbraio del 2004.
Un segno chiaro dentro lo spettacolo e la regia per riaffermare che questo non è solo una ricostruzione di gestasportive e una performance artistica fine a se stessa, ma una “battaglia artistica” di questa compagnia teatrale per andare oltre l’intrattenimento. E schierarsi senza indugi tra chi crede che il Pirata sia stato un capro espiatorio, figlio di una doppia ingiustizia.
(Luca Sancini. La Repubblica, 2 Dicembre 2016)
C’è una intercettazione che potrebbe riscrivere la storia del 5 giugno 1999, quando Marco Pantani fu estromesso da un Giro d’Italia stravinto per un valore di ematocrito (51,9) oltre la soglia consentita (50). Una vera e propria “confessione” involontaria da parte di un affiliato alla camorra: la criminalità organizzata avrebbe pianificato e portato a termine l’esclusione del Pirata dalla corsa rosa. Il motivo? Economico, in primis: c’era sul tavolo un vortice di scommesse clandestine miliardarie con il romagnolo vincente. (…) Non è una novità la pista della camorra “regista” nello stop di Pantani. Spunta già nel 1999: a raccontarla non è uno qualunque, ma Renato Vallanzasca che nella sua biografia, uscita pochi mesi dopo il 5 giugno, racconta: “Un membro di un clan camorristico, mio vicino di cella, mi consigliò fin dalle prime tappe di puntare tutti i soldi che avevo sulla vittoria dei rivali di Pantani. Alle mie obiezioni sulla forza dimostrata in salita dal Pirata, rispondeva: “Non so come, ma il pelatino non arriva a Milano. Fidati.”
(Francesco Ceniti, La Gazzetta dello Sport, 25 Settembre 2015)
Chiara Spoletini, autrice, regista, attrice, giornalista. Master in drammaturgia e sceneggiatura presso l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico in Roma. Finalista alla X Edizione del Festival delle lettere. Vincitrice del premio del pubblico al concorso TheatrAgon. Prima classificata per il monologo Cancro presso la I Edizione del Club dei Narrautori. Miglior attrice presso il Festival Antimafie e Dirittinscena. Menzione speciale alla V Edizione del Festival Internazionale di Teatro di Varsavia. Nel cast del pluripremiato Dignità Autonome di Prostituzione di Luciano Melchionna. Ha lavorato inoltre con Emma Dante, Pierpaolo Sepe, Giancarlo Sepe, Matteo Tarasco, Pier Francesco Favino, Claudio De Maglio, Eric De Bont.
Sebastiano Gavasso, attore. Formatosi alla Scuola Internazionale di Teatro di Roma e al PAC - Perth Actors Collective di Perth, Western Australia. Tra i fondatori delle compagnie Les Enfants Terribles e Cattive Compagnie, con cui produce e interpreta gli spettacoli Toghe Rosso Sangue e Horse Head, vincitore del Roma Fringe Festival e ospitato al New York Fringe Festival. Menzione speciale all’ International Film Festival di Guadalajara, Mexico, per la docu-fiction Born in the U.S.E. di Michele Diomà. Nel cast del pluripremiato Dignità Autonome di Prostituzione di Luciano Melchionna e nelle produzioni del Teatro Bellini di Napoli: Arancia Meccanica e Il Giocatore per la regia di Gabriele Russo. Ha lavorato inoltre con Laura Morante, Sergio Rubini, Francesco Rosi, Giuseppe Tornatore, Cosimo Alemà, Massimo Bonetti, Damon Lockwood e Mark Storen.
Stefano Moretti, attore. Collabora attivamente col teatro Stabile d’Abruzzo e in diverse produzioni cinematografiche, televisive e teatrali. Dal 2014 è nel cast delle serie Rai Un posto al sole nel ruolo di Giacomo Schenardi, detto Scheggia, e Don Matteo nel ruolo di Silvio Pittalunga. A teatro in Sogno di una notte di mezza estate e Odissea del Teatro Stabile d’Abruzzo, La forma delle cose di Neil Labute e Giochi di Famiglia di B. Srbljanovic. Ha lavorato inoltre con Andrea Baracco, Alessandro Preziosi, Nicolaj Karpov.
Info e prenotazioni al numero 348.1127776, sulla pagina facebook “Teatro Moderno – Associazione Culturale Il Mosaico”, oppure sul sito internet www.teatroilmosaico.itNatale a ritmo di Gospel TEATRO MODERNO DI VIGEVANO
GLI AUGURI DI NATALE A RITMO DI GOSPEL
MUSICA, RICCO BUFFET E BRINDISI DI NATALE
Sabato 21 Dicembre 2019 - ore 21.00
Blackinwhite Gospel & Black Music
CONCERTO NATALIZIO
pianoforte: Daniele Perini
voci: Fabrizio Celvini, Mattia Del Conte, Barbara Natta Lagomarsino,
Francesca Tosarello, Gaia Pedrazzini
Dopo il grande successo del Concerto di Natale del 2018, il Gospel torna al Teatro Moderno di Vigevano con un gruppo professionista specialista nel celebre genere tradizionale e nella black music!
Blackinwhite è un ensemble di Milano con oltre 15 anni di esperienza, formato da sei musicisti professionisti, cinque vocalists (un soprano, un mezzo soprano, un contralto, un baritono e un tenore) e un pianista. Il suono di queste straordinarie voci armonizzate ha il potere di aprire una porta verso l'infinito trasmettendo amore, gioia ed emozioni. I musicisti che fanno parte del progetto Blackinwhite vantano collaborazioni con artisti italiani e internazionali. Con oltre 15 anni di esperienza, si rivolgono a tutti coloro che sanno apprezzare la qualità. Il repertorio proposto dai Blackinwhite è particolarmente vasto, comprende Spirituals Afroamericani, brani gospel tradizionali, brani gospel anche in francese, brani di contemporary gospel, brani tratti da colonne sonore di film di successo come Sister Act, Fame, Jesus Christ Superstar, Shrek, Romeo & Juliet, Blue Hawaii, e inoltre brani famosi appartenenti ai generi soul, jazz, r&b, pop, originariamente interpretati da artisti di spicco come The Manhattan Transfer, The Andrews Sisters, Natalie Cole, Louis Armstrong, Frank Sinatra, Sam Cooke, Percy Mayfield, Perry Como, Mariah Carey, Beyoncé, Michael Jackson, Queen, Pharrel, Alexandra Burke,Elvis Costello, Zucchero, Elisa; oltre a l'Hallelujah di Handel tratto dal gospel album "Handel's Messiah: A Soulful Celebration", premiato nel 1992 con un Grammy come Best Contemporary Soul Gospel Album, e l'ormai leggendaria versione di "Stand By Me UK Royal Wedding Gospel Choir". Il coro continua ad ampliare il proprio repertorio impegnandosi costantemente nello studio di nuovi brani. Una delle caratteristiche dei Blackinwhite consiste nella cura e nel rispetto delle partiture vocali originali, e, per quanto riguarda alcune delle chicche in repertorio, nella proposta di alcuni arrangiamenti vocali di eccellenti arrangiatori internazionali come Mark Brymer e Roger Treece.
Info e prenotazioni al numero 348.1127776, sulla pagina facebook “Teatro Moderno – Associazione Culturale Il Mosaico”, oppure sul sito internet www.teatroilmosaico.itPrimi appuntamenti! NUOVI APPUNTAMENTI AL
TEATRO MODERNO DI VIGEVANO
30 NOVEMBRE - LA GIORNALISTA DINA LAURICELLA PRESENTA IL SUO NUOVO LIBRO “IL CODICE DEL DISONORE”, EDITO DA EINAUDI
INOLTRE, APERTURA ISCRIZIONI WORKSHOP CANTO GOSPEL
EVENTO IN OCCASIONE DEL 25 NOVEMBRE - GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
Sabato 30 Novembre 2019 - ore 21.00
IL CODICE DEL DISONORE
Questo libro nasce da un fenomeno recente di grande importanza: per la prima volta nella storia della ‘Ndrangheta le fi glie e le mogli dei boss collaborano con la giustizia denunciando le loro famiglie. Lo fanno per strappare i propri fi gli a un ineluttabile destino criminale, ma soprattutto per sfuggire loro stesse al “codice d’onore”. Si tratta delle linee guida dei membri della mafia calabrese che si definiscono, a loro volta, uomini d’onore. Direttive che servono a far carriera nel crimine, tramandate per via orale e che negli ultimi decenni hanno trovato conferme scritte o sono state riferite agli inquirenti dai collaboratori di giustizia. Un esempio è la vendetta che incombe sulle donne di ‘Ndrangheta che tradiscono il marito o la famiglia: la morte. Un rito feroce di cui i padri devono farsi garanti per rimediare “all’onta” subita, in nome di ciò che emancipazione, cultura e buonsenso definirebbero più come “codice del disonore”.
L’AUTRICE
Dina Lauricella, palermitana, vive a Roma. Ha collaborato con «La Repubblica»,
«L’Espresso», «Il Fatto Quotidiano» e Radio Capital. Arriva in Rai nel 2003 e dal 2007 firma diversi speciali per Michele Santoro, fra cui: “Inferno Atomico”, premio della critica Ilaria Alpi; “Cosa vostra”, dove intervista per la prima volta in tv il figlio di Provenzano e “Stato criminale”, che trae spunto dal libro di cui è autrice con Rosalba Di Gregorio, “Dalla parte sbagliata. La morte di Paolo Borsellino e i depistaggi di Via D’Amelio” (Castelvecchi 2014, 2018), premio Marco Nozza per il giornalismo d’inchiesta. Nel 2014 vince il Premio Nazionale Paolo Borsellino (Targa del Presidente della Repubblica) per il giornalismo. Oggi collabora con Rai3.
INGRESSO GRATUITO
Info al numero 348.1127776, sulla pagina facebook “Teatro Moderno – Associazione Culturale Il Mosaico”, oppure sul sito internet www.teatroilmosaico.it
WORKSHOP GOSPEL CON ESIBIZIONE IN OCCASIONE DEL CONSERTO DI NATALE
VOCAL-LAB tenuto da BLACKINWHITE GOSPEL & BLACK MUSIC!
DO YOU BELIEVE YOU CAN FLY?
! Il Laboratorio propone esercizi di respirazione, vocalizzi, esercizi di propriocezione e la preparazione di brani a 3 parti. Si ricorda che ai fi ni del perfezionamento dell’iscrizione al wokshop, verrà inviato un modulo da compilare e i riferimenti bancari tramite cui effettuare il versamento della quota di partecipazione.TEATRO MODERNO DI VIGEVANOal 21 DICEMBRE del CONCERTO NATALIZIO MUSIC alcuni brani del programma di sala, e avrai l’occasione unica di prepararti con professionisti esperti per vivere una serata indimenticabile volando sulle note insieme a loro nel per preparare insieme ai BLACKINWHITE GOSPEL & BLACK Partecipa al Voca-Lab
Date Vocal Lab
- SABATO 16 NOVEMBRE, dalle 15.00 alle 17.00
- SABATO 7 DICEMBRE, dalle 15.00 alle 17.00
- SABATO 14 DICEMBRE, dalle 15.00 alle 17.00
+ PROVA SABATO 21 DICEMBRE PRIMA DELLO SPETTACOLO
Informazioni ed Iscrizioni: c/o Corrado Gambi - TEATRO MODERNO DI VIGEVANO
tel. 347 5548522 - Email: corrado.gambi@gmail.com
EVENTO IN OCCASIONE DEGLI AUGURI NATALIZI
Sabato 21 Dicembre 2019 - ore 21.00
CONCERTO NATALIZIO
pianoforte: Daniele Perini
voci: Fabrizio Celvini, Mattia Del Conte, Barbara Natta Lagomarsino,
Francesca Tosarello, Gaia Pedrazzini
e con la partecipazione dei frequentanti del Vocal Lab
“DO YOU BELIEVE YOU CAN FLY?”
Blackinwhite è un ensemble di Milano con oltre 15 anni di esperienza, formato da sei musicisti professionisti, cinque vocalists (un soprano, un mezzo soprano, un contralto, un baritono e un tenore) e un pianista. Il suono di queste straordinarie voci armonizzate ha il potere di aprire una porta verso l’infinito trasmettendo amore, gioia ed emozioni. Il repertorio proposto dai Blackinwhite è particolarmente vasto, comprende Spirituals Afroamericani, brani gospel tradizionali, brani gospel anche in francese, brani di contemporary gospel, brani tratti da colonne sonore di fi lm di successo come Sister Act, Fame, Jesus Christ Superstar, Shrek, Romeo & Juliet, Blue Hawaii, e inoltre brani famosi appartenenti ai generi soul, jazz, r&b, pop, originariamente interpretati da artisti di spicco come The Manhattan Transfer, The Andrews Sisters, Natalie Cole, Louis Armstrong, Frank Sinatra, Sam Cooke, Percy Mayfi eld, Perry Como, Mariah Carey, Beyoncé, Michael Jackson, Queen, Pharrel, Alexandra Burke,Elvis Costello. Un concerto natalizio coinvolgente, impreziosito dalla partecipazione sul palco degli allievi del Workshop di Coro Gospel “DO YOU BELIEVE YOU CAN FLY?”, Vocal Lab tenuto al Teatro Moderno di Vigevano dalla cantante Barbara Lagomarsino, che interagiscono “live” in alcuni brani con I Blackinwhite!
Dopo il grande successo del Concerto di Natale del 2018, il Gospel torna al Teatro Moderno di Vigevano con un gruppo professionista specialista nel celebre genere tradizionale e nella black music!
Al termine del concerto verrà offerto un brindisi augurale e dolci per tutti i partecipanti - PREZZO UNICO € 20.
Info e prenotazioni al numero 348.1127776, sulla pagina facebook “Teatro Moderno – Associazione Culturale Il Mosaico”, oppure sul sito internet www.teatroilmosaico.it
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